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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/109

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’viene fare a suo modo; - io ti rispondo: — prima morire, che fare centra a Dio. — Se non mi credi, non ti bisogna venire a predica. Io mi credo bene ch’ io arò stamane qualche vermocane da qualche uomo- disordi- nato. Ma anco credo che io avrò piu benedizioni da co- loro che vogliono vivare drittamente 5 e se so’vissuti alla sbalestrata, d’ amendarsi e vivare sicondo Dio, e non sicondo la sensualità della carne. Non v’ ho io detto più volte, che noi predicatori siamo tenuti di predicare e amonirvi, e dirizzarvi più in onore di Dio, che noi po- tiamo? Ma ben vi dico, che noi doviamo dire con one- sto modo più che a noi è possibile. Ohimè! 0 non -considerate voi che a predicarvi di questa materia, olii v’è molto utile? Elli si die cercare la salute dell’anima: pigliate quello che v’ è di bisogno. Doli! pensa se fusse omo avaro che vedesse uno fiorino nella feccia, credi tu che elli andasse cercando con bastoncello per non toc- care la feccia? — Sì. — 0 perchè? Per la sua avarizia. Non farà così colui che non si vorrà imbrattare. E però a quelli che vogliono vivar bene, con tutto che voglino ^seguitare il matrimonio, che è santissimo sagramento, fate che voi facciate come voi vedete fare al sole. 0 fanciulli, fanciulli; qual’è quella cosa che sta nell’acqua enonsimolla?Nonlosai?Èilsole.Cosìdicoate: - come vedi il sole che va sopra all’acqua e sopra el fango, e non s’imbratta, così fai tu; e credemi, domane tilla predicazione ch’ io vi farò colla grazia di lesu be- nedetto, migliaia d’ anime si cavaranno dalla feccia; e dicovi ch’ io mi farò intèndare, e il mio parlare sarà »con discrezione. ^ 4 Emendata là lezione del nostro Testo coH’aiuto del Cod. Sen. 6.