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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/149

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perocché dii rompe T ordine di Dio, e quello che egli ha promesso a lei, quando egli la prese, dell’ordine che egli die usare del sacramento matrimoniale. Terzo, debbansi i tempi con discrezione considerare. Udite, donne. Benché Idio v’ abi fatte femine, non vi vergognate di éssare femine, ma vergognatevi di fare quello che Idio v’ ha vietato, che non é da vergognarsi di quello che molte forse si vergognarebbero, però che certo tempo é che non si die usare il matrimonio. La cagione si é perché se si generasse^ in tal tempo, na- scono poi figliuoli mostruosi o lebrosi, e mai la creatura che nasce generata in tal tempo, non é senza grande e notabile difetto. Elle m’hanno inteso et hello detto one- stamente. Nota nella proibizione che fa Iddio: Ad meri- sìruatam non adcesseris’A — Non la richiédare. — Dice Alisandro: se il marito adomanda il debito alla sua donna quando essa ha il suo tempo, se ella die consentire. Ri- spondasi: se ’l marito noi sa, ella si debba ingegnare di non consentirli: ma se pure esso volesse, ella die con- siderare la condizione del marito. Se ella il dicesse, lui venisse in alcuno sdegno, non glie li debba dire. Anco se ella potesse presumere, non consentendo lei, che esso andasse in altro luogo, se essa vede la condizione di costui, per quello essere schifo, o sì disdegnasse, o altro pericolo venire, essa die consentirli e non dirli nulla, e non peccarai. E se esso il sapesse, e pure il volesse il debito, dico che ella é scusata, e ’l peccato é del marito. Ècci un altro dottore che dice, che ella pecca anco lei. Costui dice che ’l peccato é di colui che domanda il debito, ma non di chi il rende. Pure Alissandro anco ^ Tutti gli altri Codd., erroneamente, se ingegnasse. - Ad mnlierem menstruatam ec. ( Ezechiele, cap. 18, v. 6 ).