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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/157

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uno consèglio tanto buono, quanto sarà possibile di dare, dicendoti che tu procuri di non èssare cagione di farti cadere nè te nè lui in alcun peccato. — Doh, io non la in- tendo bene costei? — None? Se tu non la intendi, io vo- glio che tu vada per consèglio a uno uomo, il quale sia discreto e savio e buono, e che sia dotto; e se elli sarà ben dotto e virtuoso, elli ti dirà i modi che tu debbi tenere. Ma se tu vuoi buono consèglio, non andare a frate da Grosseto, ’ chè questi tali sogliono strégnare altrui a casa, che non si die strégnare. Sai a chi tu va’? Ya’ a uno che abbi scienzia e coscienzia, e’ quali sapranno molto bene discèrnare quello che si die fare. Che uno che sia di questi grossi, ti dirà: — oh, tu se’ a ubidienzia del tuo marito! Tu se’ tenuta a lui: non puoi fare altro tu. Noi fai volontariamente. Va’, va’: tu se’scusata. - Ti consèglia bene, ti dico io! Scieglielo buono, non ogniuno, no. Che talvolta andrai a uno che sarà carnale, e non dotto, e diratti: — elli t’ è lecito per piacere al tuo ma- rito che tu ti lisci, e che tu t’ adorni. — Or va’, chè elli è una bestia:fa’come io ti dico: va’ a uomo di coscienzia e di scienzia, e che sia buono. Elli ci acadrebbe a dichiarare alcun dubio, ma il tempo non ci basta. Noi aviamo parlato stamane di diversi cotali pec- cati del matrimonio, e siamo entrati per l’uscio di dietro, ma domane entraremo per l’uscio dinanzi. E se voi ci sentiste ninna donna la quale mormorasse di quello ch’ io ho detto, o di quello ch’ io vi dirò, di- tele che ella debba èssare madonna Saragia. E così similemente se ci fusse ninno uomo che anco mormorasse •del mio dire, diteli che elli die avere marcio il dosso. Atacatevi al mio dire, ed al consiglio ch’ io vi do. Se

  • Ironicamente, cioè a persona di cerve! grosso.