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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/158

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elli dice: — se tu non mi consenti, io andarò* e farò tale e tal cosa, eccetera; — se elli ti domanda il debito, tu li devi consentire. Non volere lassarlo pericolare;’ obe- se tu il lassi andare, et elli caschi in alcuno peccato, tu ne se’ cagione tu, e dicoti che sempre ne starai poi in guerra e tribolazione con lui. Ma se elli volesse usare I peccato contra natura, fa’ che mai a questo tu non con- senta; o se elli andasse in altro luogo, o altro peccato- volesse fare ch’ io non consento, va’ e lassalo andare, se tu non lo puoi stroppiare, e non consentire mai tu però che tutti i dottori dicono, che tu non li debbi con- sentire. Anco s’ accordano a questo detto: Non sunt fa- cienda mala^ ut inde veniant aliqua bona: — Non è da tare mai alcuno peccato, con tutto che tu sapesse che ne dovesse riuscire alcun grande bene. — Se tu sapesse che per fare un peccato tu potesse fare salvare tutte l’anime che vanno a casa del diavolo, non ti è lecito a farlo. A questo ti dico che s’ acordano tutti i dottori. Non vedi tu che tu uccidi te per salvare gli altri? Tu non hai | carità a te medesimo, a cui tu se’ più obligato. Vuone l’essemplo? Se uno fusse infermo, et avesse la febre, elli ha chi il serve, e dirà al suo servo o alla sua fante — doli, dammi un poca d’ acqua per bere, ch’ io ardo. — Il buono fante e la fantesca dirà: — io non voglio dar- vene, imperocché ella vi farebbe grandissimo male. — Elli pure ne richiede, e essi non ne li vogliono dare. Viene egli e dice: — per certo, se io mi rilevo, io vi cacciarò. — Eglino hanno pazienzia alla ingiuria [ che questo lor signore lo’dice; ehè certamente ellino lice- 1 Gli altri Codd., io farò e farò. 2 Gli altri Codd-, non io lassare pericolare.