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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/161

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PEEDICA VICtESIMA 153 dolerti delle altrui fadighe. Confortare i tribolati, visitare gl’infermi, sovenirli potendo di quello che lo’ fa di biso- gno, almeno delle buone parole, non potendo co’fatti; usare tutti i buoni costumi. E così facendo tu darai buono esemplo di te. E1 sicondo modo che ti convien tenere, ti conviene avere in te buone parole,* chè volendo tu vivere in quan- to ch’ è a lo spirito, avendo tu marito, quando elli ti richiede...eccetera, e tu gli dì: — doli! marito mio, non vedi tu quello che tu fai? Tu invecchi ogni dì un mese, facendo a questo modo. Deh! astienti per l’amore di Dio e per mio amore. Tu vedi che andando noi dietro a queste vanità, noi perdiamo l’anima. Doli! fallo per amore di Dio. — E con buone parole li dimostra quelle cose che tu creda che piacciano a Dio; e se pure non giova, sai che fa’? Vattene talvolta a casa di tuo padre 0 della tua madre, e stavi qualche dì; almeno quel tem- po se’tu fuore e lui di quello atto. E anco essendo tu in casa, puoi tenere de’ modi e buoni; dalli uno cantone in pagamento ’. Che se tu gli mostri pure in questo modo co le parole e co’ fatti quello che tu hai dentro in te, tu sarai cagione di levar lui della vita carnale, e di congiógnarlo con teco insieme a vita tutta spirituale. Or coglie insieme tutto il mio dire. DiUges proximum tuum sicut te ipsum. Dove io t’ ho dimostrato il mio dire et onesto e discreto, a ciò che chi non sa il peccato, non lo impari, et anco deba dire temperatamente, non a la largacela. E questo è quanto ch’ è dal mio canto. Dal canto tuo debi udire con. prudenzia e crédare quello che odi. Dove ti mostrai tre pònti: primo, che tu non se’ scusato per la ignoranzia, nè anco per negrigenzia, Cosi iu tutti i Codici.