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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/184

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vedova si è quando essa è operosa al prossimo. Non può far meglio ]a vera vedova, che operare prima la virtù sua inverso Idio; l’altra operare a l’opera del prossimo in onore e utile di lui, sai, come lo insegna bene Favolo nostro, scrivendo a Timoteo al v cap. dicendo così: Si qua autem vidua fiìios aut nepotes habet^ discat primum domum suam regere: — Impari la vedova a governare i suoi figli e’ suoi nipoti e tutta la sua famiglia. — Et è possibile un figlio governato da una vedova [ buona ]i, che sappi poi governare una città et una provinvia: così per op- posilo essendo mal governato, atto a guastare una pro- vincia. E poco poco più giù sogióngne Favolo, e dice: Qui observet se in omni opere bono:^ ~ Ma prima con- viene che ella guardi sé, e che facci tutte le sue opere buone tutte per amore di Dio, e poi guardi gli altri. — O de Gregorio come t’ insegna bene, perchè si levi via i peri- coli e li inconvenienti che potrebbero venire: M subur- hana veteris^ noli derelinquere Jìliam in domo: — Se tu vai mai in contado, non lassar mai la tua figlia in casa, — nè mai la lassare andare di casa in casa senza te. Fa’ che tu le sia sempre presente ^ e se mai ella entra in camara niuna, va’ sempe co’ lei. A le corti et le nozze guarda come tu ve la lassi andare. Non lassare usare con ogni persona, e cetera. Fa" che tu l’avezzi che ella non sappi vivare senza te; che se pure ella fusse con altri, che triemi: co’ famegli o con domestichi fa’ che mai ella non ^ Al solo uostro Cod. manca questo aggiunto, richiesto dal senso. 2 Non son queste le parole proprie di san Paolo, che al vers. 10 del c itato cap. V della prima Epistola a Timoteo, parlando della vedova, dice; in operibas bonis festimanintii habens\ e poco sotto; si omne opus bonimi subsecuta est. Senza dubbio il Santo aveva in mente uno di questi due passi; e ricordandone la sostanza, dimenticò le parole. 3 Così in tutti i Codici- ^ Cioè, cortine., ossia nel vicinato- Parola d’uso sanese antico e moderno.