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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/254

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ti dico più quanti meriti si possono mai acquistare da pura creatura in questa vita, non potrebbe èssare tanto quanto n'aquistò Maria sola. Ella meritò più sola lei quando disse questa parola e l'angiolo: Ecce ancilla Domini: fiat mihi secondum verbum tuum1 : - Ecco l'ancilla, ecco la schiava del mio Signore Idio: sta fatto di me sicondo che tu dici; - ella fu in tanto profondo d'umiltà, che ella meritò più in quello stante, che quanti angioli, o quanti martiri, o spiriti beati sònno in gloria, o quanti mai ve ne saranno. Che sia vero, lo pruova tel farà crédare.

Cominciamo dalli angioli, Dì: quanta umiltà ellino hanno avuta? E dì: quanto bene ellino fecero mai? Che hanno meritato? Hanno avuto solo la gloria. Io so bene ch'io non vorrei più là: già non vorrei io andare più in là che 'l paradiso; però ch'io so che a volere andare più in là, v'è lo 'nferno. Dunque chi vorrebbe andare più in là che 'l paradiso, chi vorrebbe cercare meglio dice Pavolo: Noli plus sapere quod oporteat ad sapere'2: - Non voler sapere più che ti bisogni sapere. - Che acquistaro i patriarci o profeti antichi, santissimi uomini?

Che acquistaro gli apostoli di Cristo, o martiri, o vergini, o confessori? Già non hanno avuto altro che vita eterna. E che si può acquistare altro? Chi sta in digiuni et astinenzia, in vigilie et orazioni, in obedenzia, in ogni buona e stanta operazione, non s'aquista

  1. Vangelo di S. Luca, cap. primo, vers. 38 (Banchi).
  2. San Paolo, Epist. ad Romanos, cap. XII, vers. 3, che nella Vulgata dice: Non plus sapere quam oportet sapere, sed sapere ad sobrietatem. E il Cod. Sen.6 e quello Pal. traducono: Non volere più che ti bisogna sapere (Banchi) .