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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/264

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fu lei.

La cagione, che dovendo Iddio incarnare di lei, disse: io voglio méttare costei in tanta altura di intelletto, che non sia creatura cha possa venire in questo grado in vita mortale; e così in gloria più che niun spirito o anima beata. Non volse che niuno potesse intèndarla, se non la santa trinità: el Padre, el Figliuolo proprio con lo Spirito santo, e lei non più criatura.

Dunque che voliamo tanto parlarne? Ché eziandio gli angioli non poterono sapere, e volendolo chiarire, sarebbero scialenguati. Oh, che improntitudine pigliaremo a voler pur dire! Io dico che li angioli non ne potero sapere nulla. Vedi l'Angiolo disse: - lo Spirito Santo il sa: nol so già io: elli verrà e sì ti paleserà quello di che tu domandi: Quando elli verrà, e tu saprai col Padre e con lui, né mai il saprà niun'altra persona. - Doh! Noi parliamo dello intèndare della gloria, che pure in questo mondo sònno stati di quelli che hanno avuta tanta cognizione di Dio, che apena possono èssare intesi. Guarda pure di quello che Giovanni scrisse nel suo Vangelio, quando disse: In principio erat Verbum, et verbum erat apud Deum , et Deus erat verbum1. Dicono i dottori che se costui avesse parlato un poco più alto, che non sarebbe stato inteso nulla; però che costui ebe lo inténdare suo molto alto. Adunque, a pena a pena fu inteso.

Quanto credi che egli intendesse meglio di noi? Assai: anco lo intese meglio l'Angiolo; et anco lo intese meglio Maria. Et anco lo intese meglio Iesu in quanto uomo; et in quanto Idio lo intese più che tutti gli altri, tanto più quanto è dal finito allo infinito.

  1. Cap. primo, vers. 1 (Banchi).