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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/320

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metta io cuore a coloro che V hanno a fare, che faccino cosa che sia prima a laude ^ di Dio e salute dell’anime loro, e bene e utile di tutta la città nostra. Questa è picola cosa a dire, che gli potete dire la mattina mentre che voi state qui innanzi che si comincia là predica, e mentre aquistarete quel tempo, chè forse ci so’di quelli che ‘1 perdevano. ^ Avete veduti tre effetti dell’orazione, impetrativa, n}eritativa e testifìcativa: ad quem qtiis damet. Terzo è cur; perchè si die domandare grazia a Dio e orare. Tre cagioni aviamo da dovere domandare, e vedi il perchè: Prima: per avere de’ beni spirituali. Siconda, per aver de’ beni corporali. Terzo, per aver de’ beni temporali Di tutti e tre questi beni aviamo bisogno. Prima, hacci niuno che non abia ^ bisogno della gra- zia spirituale di Dio? Dice Davit: Non est qui se abscon- dat a calore eius: — Non è niuno che si possa nascondere dal suo calore; — quasi dica: non è niuno che non abbi bisogno. Tu non hai ninna cosa che sia buona nè in questo mondo nè nell’altro, che non discenda da lui: tutti, i buoni e gatti vi, aviamo grazia da Dio. Qui solem suum orivi facit super bonos et malos, et pluit super iustos et iniustos: ^ — Elli fa venire el sole della sua grazia sopra a’ buoni e sopra a’ gattivi. Elli fa piòvare di que* sta sua grazia sopra a’ giusti e sopra a quelli che non so’ giusti. — Adunque, ciascuno domandi di questa gra- 1 Gli altri Godei., a onore. ^ Meglio il Cod. Hen. 6, die ’l perdano, cioè pèrdono. 3 Gli altri Codd., ahhi. 4 Salmo xviij, vers. 7. s Vangelo di san Matteo, cap. V, vers. 45. Alcune inesattezze del Te- sto furon corrette col confronto della Vulgata.