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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/324

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nisi in SpirUu Smelo: — Ninno può dire Signore lesa Cristo, se non in Spirito Santo. — 0 questa par ben < nuova cosa, enonmiparechesiavero!—Oh,elliilpuò; dire uno giudeo o uno pagano, come il dico io per virtù i di Spirito Santo, o per l’unione che hanno insieme le ’ persone divine: se uno biastemmia lesu, elli biastemmia ’ lo Spirito Santo. Dice Favolo in questo luogo, dice che sono divisioni di grazie, ed è uno medesimo Spirito. Divisiones vero graliarum sunt^ idem autem Spiritus. Et divi- siones ministrationum sunt^ idem autem Dominus. Et divisiones operationum sunt, idem vero Deus^ qui operatur omnia in om- nibus. Unicuique autem datur manifestatio Spiritus ad uiilita- tem. Aia quidem per Spirìtum datur sermo sapientiae: aUi autem sermo scientiae, secundum emndem Spirìtum: alteri fides in eodem Spirita: alii gratta sanitatum in uno Spiritu: aia operatio virtutum: alii prophetia ec: ’ — Achièdato una grazia, a chi un’ altra. So’ divisioni di servigii di > Dio, et è uno medesimo Spirito il datore, e l’operazionì I che noi facciamo, chi fa una cosa e chi un’altra a utilità. , Dice: a chi ha dato la parola della sapienzia per Ispirilo: a V altro la parola della scienzia sicondo il medesimo i Spirito; a chi ha dato fede in quello medesimo Spirito: a chi ha dato grazia d’ operamento sai, de’ mestieri che ^ io ti dico; a Taltro ha dato profezia; a chi discernimento. — O Alisandro gentile, che si può ben dire Alisandro ma- no, ® il quale il dichiara molto bene queste materie! Tu hai inteso corde et ore et opere, e hàne veduti quatro. Ad quem quis clarnet, cur, quomodo. Diciamo l’altre che so’ tre, e direnale brevi brevi, poco poco.

  • Anche questo passo della, precit.ata Epistola fu emendato col confron-

to della Vulgata. 2 Allude ad Alessandro d’Ales, che abbiam veduto ricordato dal Sau- vto frequenti volte.