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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/344

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Prima, quando il pensiero viene che sia buono e di Dio, è di sua natura croce. Questo è che sia con virtù. Dimmi: che cosa è pazienzia? È forte a portare que- sta è la croce. Fa’come io ti dirò: fa’ uno legno che vada in su e un altro ne fa’ che vada a traverso: quello che va in su, tiene quello che va a traverso. E però non puoi fare che quello che è di sua natura crocea co- me è astinenzia, come so’ viaggi che so’ di sua natura fadiga. — Oh, tu dirai! Oh, colui che fa queste cose, e falle volentieri, non li pare fadiga! — Rispondoti ch’ egli è vero,* ma pure quello viene da Dio ed è di sua natura croce, fallo tanto volentieri, che non se ne cura. 0 Lorenzo, che fu quello che ti fece stare in su la graticola del fuoco con tanta allegrezza? E’ fu solo Iddio, il quale misse delle sue spezie, in tante fadighe. Così si- milemente d’ una donna, quando ella è tanto tributata, e ella le porta ^ con pazienzia più che ella può, e tal- volta dirà a Dio: — 0 Signor mio, doh 1 mandami un poco de le tue spezie, accio che ele^ mi diano un poco d’apetito: io non posso mangiare questa vivanda, se tu non m’ aiti, tu! — Hàmi inteso? Anco m’intendarai meglio. Sai tu come sta questa croce? La croce ha due legni, r uno va a traverso e l’altro in su. Sai che signi- ficano nell’uomo virtuoso? Quello del traverso significa fadiga: quello che è per lo dritto significa virtù; e se tu hai meno uno di questi due, tu hai perduto ogni cosa, e non puoi cognoscere nulla. Vuoi comprèndarlo chiara- mente? — Sì — Or dimmi: o avaro, che duri tanta fadiga per ragunare della rob i, e mai non ti ristai ^ uè 1 Vuol dire; pa zieuza e Ja forza di portare le avversità. 2 Sottinteso, le tribolazioni, i* E negli altri Codd., elleno.