Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/345

Da Wikisource.

PAEDICA VIGESIMA SETTIMA 337 dì nè notte 5* e tu donna, similemente ingegnandoti^ di ragunare per insino a filare uno fuso, e talvolta lassami la messa o la predica per quella miseria d’avarizia,* oh, se tu duri questa fadiga, che merito ne credi tu avere? Non ninno; però che questa tua fadiga non è croce. E però dico, non avendo rispetto nè a diletto nè a robba temporale, tu potresti bene durare fadiga e di lavorare e d’esercitare la tua persona, e sarebbe croce come se tu durassi fadiga di ragunare per rispetto di darne ai pòvari per V amore di Dio. E quanto lo’ pare buona cosa a’ richi a durare fatiga per ragunare robba, è vero? Dicono questi lavoratori: — noi siamo noi che duriamo fadiga: noi ne duriamo tanta, che noi siamo come martori tutto l’anno: dàlie, dàlie, dàlie e mai non aviamo re- quia.^ Se ’l sole è caldo, elli ci abruscia: o voliamo noi 0 non, ci conviene patirlo al segare, al tribiare e al miè- tare. Simile di verno, alle nevi, a’freddi, a’ venti; e se non facessimo così, non si potrebbe ricògliare. Voi frati avete ’l più bel tempo del mondo: di state al fresco, e di verno al sole. — Aspetta aspetta, io ti vo’’ rispon- dere. E’ sònne forse uno, che dicono a questo modo? Elli mi pare ch’ io dirò a molti quello ch’ io voglio dire. Se questa è così piacevole vita, come voi dite, e che no’ godiamo tanto, d’ una cosa mi maraviglio molto, s che più gente non ci viene a stare fra tanto agio: 10 non vego troppi che agrappino a questo buon bocone. Tu dici forse, che raguni il grano nel granaio, e imbotti 11 vino nelle botti; e per chi? Per te, e anche per noi. 1 Negli altri Cocld., similmente sempre ingegnandoti dì e nocte ec. 2 II solo Cod. Fal.^ requie. 5 È forse un solo, son forse pochi che dicono o pensano a questo modo? PREI). VOLG. DI S. BERNARDINO. 22