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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/349

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liaiino la loro figliuola e voglianla mandare a marito, e vuoile fare le paramenta, io non dico d’ altare, ma quelle ornamenta a le quali ella dura tanta fatiga, come so’ di fare le tende con tanti bottoni e tante frasche: così di fare le camicie con tante reticelle e spinapesci: così di tante fòdare di guanciali, e simile co Tarmi e mille im- bratti. Costei noi fa per amore di Dio; anco il fa per vanità, solamente perchè la figliuola sua, quando ne va a marito, si dica e si vega: — queste le die’ la sua ma- dre. — Io ti dico che ella non è volontà di Dio; anco è volontà del nemico di Dio, che t’ induce a fare quello peccato. Tutte queste cose sono mal fondate, e però so’ di pecca \ Nota questo ch’ io ti dirò. Tutte le cose le quali tu ami, possono venire da questi tre amori: Prima, da amore naturale. Siconda, da amore sensuale. Terzo, da amore carnale. E sappi che ogni volta che tu duri fatiga per niuno di questi tali amori, ogni volta tu pechi; però che non so’ croce. Or vedelo. Se tu duri fatiga per lassare ricchi i tuoi figliuoli, questo si viene da amore naturale; e guarda ben quel ch’ io ti dico. Sebben tu ragunassi di buono acquisto, non prestando a usura, non facendo niuno mal contratto, ma guadagnando lecitamente, dico che quello non è croce. Sai perchè? Perchè e’ v* è T a- more naturale che t’ inchina ad amare naturalmente, e per questo duri fatiga. Questa fatiga non è croce, non è jben dritta a onore di Dio, e però pechi. E1 sicondo amore si è T amore sensuale; come è di

  • Scritto, pecha. Negli altri due Codd., peccato.