Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/355

Da Wikisource.

toccare denari! — Oh quanto tu se’ sciocco! Io ti dico che coloro che ordinare le religioni, V ordinarono con perfettissima discrezione, e tutte si possono osservare. E ogni volta che tu dici che elleno non si possono osser- vare, tu biastemmi prima Iddio, e dici male del Santo che l’ha ordinata quella religione, e biastemmi la santa Chiesa che ha confermata e approvata quella regola. Io parlo di quelle che so’ state aprovate dalla santa Chiesa. Egli è vero che la nostra regola dice, che non si die portare se none una tonica; ma elli ci si agiógne un’al- tra parola, poiché dice: secundum lempus et loca: — Si- condo i tempi e sicondo i luoghi dove tu stai. — Seè paese freddoso, tu ti può’méttare indosso tanti panni che ti basti a non ghiacciare; e anco sopra alle tonache e l’abito puoi anco tòllere el mantello. Questo fate voi medesimi: quando voi non avete tanti panni che vi bastino, e voi ve ne mettete più. Se tu dici: — TOrdine dice che si die andare scalzo, io non potrei andare di verno; — anco ha ordinato che sicondo i luoghi e si- condo i tempi e anco sicondo la qualità della persona: se è vechio che non li torna caldo adosso, ben sai che non può fare come fa uno giovano. Se tu dicesse: — oh, eliino non possono tocare denari; — questo è vero: nè vechio nè giovano non possono tocare denari, nè in ninno luogo. Ma io ti domando: che ci bisognano questi danari? Que- sta fadiga perchè? Io non credo che fusse mai ninno di voi che ne tocate cotanti, che mai ne mangiasse per potere meglio vivare. Io mi credo che nè secolare nè frate mangino mai danari. Io dico di me: io no ne man- giai mai ninno, e così mi credo ch’ aviate fatto voi. E che bisognano questi danari, se l’uomo può avere ciò che li bisogna? A me non me ne bisognano: elli mi ba- sta, chè io ho di quelle cose che si comprano co’ denari.