Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/39

Da Wikisource.

basilico; e molte volte feci danno di cotali cavoli, et anco di cotali arboscellini giovanelli; e tollevo le cime che erano più tènare. E come io feci questo danno a cos’tei, così anco ho fatto in molti orti; e talvolta feci danno per modo, che io non vi lassavo nulla di verde. — Dice il lione: — doli! io mi so’abbattuto già a due coscenzie molto variate: l’una Tha tanto sottile, che è troppo; e l’altro l’ha troppo grossa, come fa el ladro deir asino. Tu ti fai una grande coscienzia di mangiare queste tali erbacce? Eh! va’ in buon ora; va’, non te ne fare coscienzia; doli! vattene alla pura, come vo’ io. ® Non bisogna dire di questo peccato: egli è usanza delle capre di fare a questo modo. Tu hai una grande scusa, imperò che tu se’inchinata a far questo. Va’, va’, ch’io t’assolvo, e non vi pensar più. — Dietro alla capra andò poi la volpe, e posesi in gi- nocchioni dinanzi al lione. Dice il lione: — or dì i tuoi peccati; che hai tu fatto? — La volpe disse: — misse- re, io dico mia colpa, ch’ io ho amazzate di molte gal- line e mangiatole, e talvolta so’ entrata al pollaio ove albergano; e perchè io ho veduto di non poterle agió- gnare, ho fatto vista che la mia coda sia un bastone, e che io el voglia arrandellare; e perchè elleno hanno cre- duto che sia bastone, subito spaventate so’ volate a terra, e allora io so’ corsa fra loro, e quante ne ho potuta gió- gnare, tante n’ho amazzate; e mangiavo ^ quelle che io potevo, e r avanzo lassavo stare morte, benché talvolta io meneportavounaopiù. — Diceillione:—o,tuhai quanta coscienzia! Vai in buon’ora, va’: egli è naturale a te tutto questo che tu fai; io non te ne do già niuiia 1IICod.Sen. 6eilCod.Pai., comefoio. ^ 11 Cod. Sen. 6, numgiaiotie.