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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/436

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di grazia e di gloria. Di natura, dov’ è detto: Ave gratia plena^ Dominus tecum. Dove vedemo Maria essere senza guai di pudore^ di labore, e di dolore: senza vergogna del suo concepere senza fatica portarlo nel ventre, e senza pena jiarturire. Anco, senza guai di concupiscenzia e preservata in grazia e senza pJcuno peccato mortale nè veniale. Anco, campata da tre altri guai, conservando la sua virginità contra a la carne, conservandosi in povertà contra l’avarizia, conservandosi nella santa umilità con- tra a la superbia. K questo fu in quanto a quella paro- la, Ave. Nella siconda parola de V Angiolo: gratia piena: — Piena di grazia; — dove vedeste Maria piena di tre grazie, di grazia corporale, di grazia spirituale e di gra- zia singolare. Domini^s tecum Vedemo Idio essere curn Maria in tre modi: prima. Iddio essere cum Maria ne la sua mente, ne la memoria, ne la volontà e ne lo intelletto. Sicondo, vedemo Iddio essere cum Maria nel suo ventre^ dove vedesti lesu essere stato dieci mesi nel ventre di Maria. E1 terzo modo vedemo Iddio es- sere stato ne la potenzia di Maria, avendolo nutrito, alevato e custodito tutto il tempo della sua puerizia. E questa fu la prima parte principale,• eccellenzia divina. La siconda parte dissi de la commendazione di Maria, dove r Angiolo le disse: henedicta tu in mulieribus, et be- nedictus fructus ventris tui lesus; con tre verità. Prima ve- demo Maria madre essere benedetta infra tutte le donne; dove vedesti tre cose potere essere ne le donne, e Ma- ria averle tutt’ e tre. Ella fu madre e fu vergine: non fu mai più ninna che fusse vergine e fusse madre, se non sola Maria. Siconda verità: vedemo tre stati ne le I] Co(L 1^1., concepì mento.