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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/467

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vanità,’ stare in camara a lègiare e orare, e così debbi- fare tu. La siconda damigella fu Audienzia, che stava a udire ogni imbasciata. E però dice el Vangelista; Quae cum audissetdove a te, fanciulla, ti dissi che tu stia a udire le cose buone e sante e utili, e non stare a udire nè giovani nè garzoni nè ruffiane maladette. Sta a udire el bene e non el male. La terza damigella fu Vergognosa che come sentiva parlare uomo, tutta si vergognava. E inde fu detto: Turbata est in sermone ejus: — Ella si turbò; — dove ti dissi, per lo non sapersi mantenere a onestà Thamar essere sforzata, e dissiti a te, fanciulla, che mai tu non bazichi in casa di persona, e che tu non pigli dime- stichezza con persona, se non co la tua madre. La quarta damigella fu Prudenzia, la quale volse sapere quello che voleva * r Angiolo; e saputolo volse pensare e ripensare prima ch’ella rispondesse. E dissi a te, fanciulla, che tu vada a udire la predica, e che tu impari quelle cose che si predicano, acciò che tu ti sapjii guardare da’ pecati. E queste furono le prime quatro. La prima dell’altre quatro ebbe nome Timorosa; che come ella udì parlare l’An- giolo, così cominciò a temere; e T Angiolo le disse; Ne timeas^ Maria: dimostrandoti a te, fanciulla, che tu non sìa mai vaga di farti nè a uscio nè a finestra, dove tu possa udire nè vedere l’uomo; e dissiti che sempre tu abbi il timore di Dio dentro e di fuore. La siconda da- migella di Maria ti dissi che era Onestà; dove ti dissi che l’Angiolo le disse, che per la onestà sua era piaciuta cotanto a Dio: Invenisti enim gratiam apud Deum-^ e dissi a te, fanciulla, che in te non sia nè atto nè fatto, altro che tutto onesto ne lo andare, nel vestire, nel parlare e in ogni^ modo. La terza damigella fu Diligenzia; dove dimostrai la<

  • IJ Cud. Pai., diceva.