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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari II.djvu/65

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benigno, e tu tutto superbo. Non volere stare ostinato: se vuoi che ti sia perdonato, perdona ad altrui. Tu sai che Idio ci ha comandato che noi usiamo ogni dì questa santa orazione del pater noster^ dove tu dici: dimitte nobis debita nostra^ siciit et nos dimittimus debitoribus nostris: — Per- dona a noi i nostri peccati, come noi gli perdoniamo ad altri che hanno offeso noi. — Perdoni?[—No; — e Idio non perdonarà a te. E tu perdoni?] ’ — Sì; — e Idio sarà misericordioso verso di te. Ode Pavolo come dolce- mente ci dice, ^ scrivendo a quelli d’Efeso, al quarto cap.: Estate invicem benigni^ misericordes: — DehI siate, fratelli miei e prossimi miei, siate benigni in amare V uno l’altro,- siate misericordiosi e legati con perfetto legame. — Fate nel grado vostro come fece Cristo lesu nel suo. Non hai tu che in sino alla morte sua elli orò a Dio per li suoi crocilìssori? E perdonava dicendo: Pater^ ignosce qui nesciunt quod faciunt: — 0 padre mio celestiale, perdona a costoro che non ’sanno quello che e’ si fanno. — Et ha lassatoci le Scritture, come e’perdona a chi perdona ad altri. Elli ha lassato Pessemplo colla sua propria bocca, che orava e pregava per loro, se essi si pentono. Hat- tene lassato il segno, che sta colle braccia aperte per volere abbracciare tutti coloro che vogliono tornare a lui. E quanti se ne sai varo ^ pure di quelli che si ri- trovarono alla sua passione! E sia questo per lo sicondo amore perdonante. Terzo amore è compaziente, cioè che tu abbi com- passione col cuore in verso il prossimo, che tu il vedi

  • Le parole peste tra parentesi, dimenticate evidentemente dall’ama-

nuense, mancano al solo nostro Cod. 2 II Cod. Sen. % cel dice., e il P«Z., ce lo dice. 3 11 Cod. Sen. 6, salvarono.