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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/110

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ponessele una cosa grave adesso, e falla stare sotto a quello peso il quale è grave tanto, che ella non vi criepa e non si può mòvare, che si sta a quel modo,, tanto che ella vi stenta,oh, quella è la morte cotidiana! Io temo tanto, io temo tanto che voi non facciate quella morte, che tutto me ne consumo, e del mio dolore ch’io ne porto, non posso fare ch’io non ve ne dimostri. Deh^ pon mente a le mie parole. Deh, nota, nota, nota, nota, nota, e abine paura che non ti sia fatto così a te^, che e’ non ti sia posto tanto peso adosso, che tu sia fatto stentare: che la tua robba vada male; e ’l corpo non vadi male, anco per non aver pazienzia l’uno coll’altro; la fama non vadi male, che ognuno lo’ dica: — a ehi farà così, bene lo’ sta; — e che in fine 1’ anima vadi anco male; e peggio, che i diavoli se ne la portino là, dov’ è il principio e ’l mezo e ’I fine d’ ogni male.. Se tu non ripari ora che tu puoi, elli t’a verrà quello che dice Isaia al iij cap.: Exactores eius expoliaverunf eMm ^: — Coloro i quali so’ stati mandati, 1’ hanno spo- gliato. — Sai chi so’ costoro? Sono i messi che sono mandati a le case per pagare le preste e l’altre spese* che si fanno, che pur di voi bisogna che rieschino; e spogliano le case di pannamenta, di letta e di ciò che- vi truovano Se considari più oMyexpoliaverunt eum: — E l’hanno spogliato; — cioè chei birivieri pigliano talvolta il capo de la casa perchè paghi quello che gli è stato posto; e eli non potendo pagare, è j messo in prigione,,! e ine stenta. Anco 1’ hanno spogliato i soldati che so’en- trati in casa loro, e hanno tolta la robba loro, che non» 1 Nella Vulgata, al vers. 12 del detto cap.: Popiilum meum exacto— res sui spoliaverunt. 2 11 Cod. Pal.^ vi truovano dentro.