Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/194

Da Wikisource.

mìnci da le vanità, e cominci dal capo, e vai in giù a piei: tu capitarai male in ogni luogo; se’ pieno di vanita in capo, in dosso e in piè: ogni cosa se’ vanità. Io ho pur fede che se non tutti, almeno parte s’aster ranno da molte vanità, e quello che non se ne tira ad dietro, aspetti, aspetti che casa calda il disidera. Dov<j cominciaremo a dire? Cominciaremo dal capo o da busto o dal piè? Non dal capo, però che sarebbe un poe tedioso. Udisti mai come il capo de la gatta è tanto ma lagevole a scorticare? Cominciaremo da’ vestimenti coi porali, che so’ di grandissima vanità e di grande peccat mortale. Vuoi tu vedere quanto è mala cosa? Or inter deio e imparalo. Io ti vo’ mostrare dieci offensìoni Dio, tutte per cagione de’ vestimenti. Tòllegli a cinqu a cinque. Tòlle il primo. Primo segno, ti dico, è vanità. Sicondo è varietà. Terzo, suavità. Quarto, preziosità. Quinto, iniquità. Hai le prime cinque. Piglia r altre cinque. La prima è superfluità. Siconda è curiosità. Terza, novità. Quarta, malignità. Quinta e ultima, dannosità. Attendete, giovane, se volete imparare, e anco a vi madri, egualmente a tutti voi, acciò che voi sappiate ast \ii nervi da’ pecati. Primo è vanità; ed è vanità quando tu porti quel che non apartiene a te. E1 mercatante che porta la giJ nea, quella è offensione di Dio. Se fusse uno soldato vir |f)