Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/207

Da Wikisource.

Ìlato, voiavetetantarobba, che voinonsapetechefar- ne; e più tosto la volete lassare infracidare, che darla a quelli bisognosi. Deh, ricognoscete il bene che voi avete, b vogliate muovervi a piata di loro. Fate che qual- huno se ne levi e faccisene capo, e qui il Pecoraio * abbi ’j3ura de’ denari. Così voglio dire a voi, o donne: fate

)3he in ogni contrada se ne levi qualcuna, e fate che ella

da buona e degna di fede, e che e’sieno proveduti per lljualche modo. Dove non è carità e pìatà, oh, egli mi Ipareilmalesegno,comeio vegoinvoi.— A casa. Dove siamo? Superfluità. 0 tu che abondi ne la rob- aa, va’, vede leronimo come il dice chiaro, o tu che hai iella robba assai. Aliena esse conveniuntur^ quae superflua ^’oossidentur: —Egli si conviene che sia d’altrui, quello ‘Che si possedè di superchio. — E di chi credi che debba pssere? Non d’ altri, se non di colui che n’ ha vanità* IWa diciamo un poco: perchè debbi tu avere più robba tjche colui? Aresticela tu forse recata? Tanta parte ci inai tu, quanto il pòvaro; e però si conviene che se tu |f hai in abondanzia, tu ne dia a chi ne paté caro. Ode |[ob, quello che disse di sè medesimo Nudus egressus de utero matris meae^ et nudus revertar illuc: — Innudo li^enni del ventre de la mia madre, e innudo vi debbo ^ritornare. — E qui parla de la terra, nostra madre. Adunque, tu vedi che essendo ne 1’ abondanzia de la

obba, e un altro ne la necessità, tu ne debbi dare a quel-

i lo bisognoso, e non daendoneli di quello che tu hai id’ avanzo e lui carestia, sempre pecchi. Io dico bene così, che egli t’ è lecito di serbarti il tuo bisogno, ma dal 1 Francesco detto i] Pecoraio ai tempi di S. Bernardino aveva la cura delle limosine fatte in sollievo de^ prigioni (M). 2 Gap. primo, vers. 21.