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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/225

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are uno, però che non è mia arte quella è arte da scolari. E così, dico, non è lecito a niuno frate nè prete. 1 così vo’ dire che nè a frate nè a prete non è lecito ì fare quello che dien fare i secolari. E1 prete e ’l frate ie attèndare all’ uffìzio de la chiesa e a la salute dei- anime. El secolare ha farti e ha le mercanzie. Que- ,0 è il fondamento; e dicoti che egli è peccato mortale a oi grandissimo. E inde dice santo leronimo a Ixxxviij listinzione: Fornicari semper non Ucet: negotiari autem an- \quam fiat: — Non è lecito sempre a fare la fornica- looe, ma guadagnare innanzi che si facci la robba. — ‘on vedi tu che prima che tu t’impacci a trafficare, letu v’hai fatto il peccato su? Perchè e’ non t’ è lecito, I ssala al secolare. — Così ne lo Eclesiastico: Licety non licei: — È lecito, e poi non è lecito. — Vuolo edere chiaramente? El fornicare è illecito, ma il mer- itare è lecito. Ma costui che è fatto religioso, non gli i! lecito più di mercatare. — 0 non è lecito a prete a vén- Ire il suo grano, avendone d’avanzo, per aver de’de- ri, per comparare di quelle cose che egli ha di biso- 0?—Sì.—Eacompararne?—Dicochesì.— 1 ’1 •i a nello che si può fare, ode Paolo scrivendo a Timoteo, ip. iij: Nemo mililans Deo implicai in opere saeculari ^. è voi secolari dovete dare uffìzio a religiosi; nè anco religiosi noi debbono accettare, nè cercare, nè eserci- re. Non si die impacciare il religioso a le cose secu- ri, no. Doh, ditemi cittadini: voi fate i vostri bossoli ^; \ 1 La Vulgata: Nemo militans Deoimpìicat se negotns saecularìhìts ^pist, secoDcla ad T’imothe’nm, cpp. secondo, vers. 4). 2 Sul modo di formare i bossoli, ove si ponevano i nomi dei cittadini estrarre pei pubblici uffìzi, son da vedere più provvisioni prese il 9 ttembre 1427 dai Priori del Comune; le quali furono senza dubbio sug- ate dal Santo, che appunto in quel mese recitava queste sue prediche.