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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/232

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hitur sicMt in impefu: — L’ anima de’ tuoi nemici si rotarà con uno impito, che tutto si struggiarà. — 0 fan- ciulli, sapete voi gittare la rombola quando v’ è dentrc la pietra? Che Fimo capo tieni legato al dito, e fai così, e aggiri aggiri, e poi esce e lassi l’uno capo de la rom- boia. Che credi che sia quel fare così e avòllare? Quel- lo la fa uscire più furiosa, e anco va più a lònga. Ij per questo disse Idio: — Tu hai gittata Fanima^ del tucj nemico a lo inferno, e così vai a casa del diavolo pei la tua maladetta avarizia. — Hai in santo Luca al xij cap. di quello rico che aveve ragunato molto grano ne’ granai, di molto vino nel cel- laio, di molta carne ataccata, di molte cose; e per averti più spazio a serbare la robba, egli accresceva i granai aspettando la carestia, e godendo fra sè medesimo, diceva Anima mea ec.h*—- Anima mia, tu hai molta robba ragunata tu hai dei grano pieno i granai, tu hai pieno el cellaic di vino, tu hai de le pocissioni assai, tu hai de’ denari tu se’ giovano, tu se* gagliardo, tu se’ ben vestito: egl non ti manca nulla. 0 che, morire? Tu non morrai mai — E stando con queste parole fra sè medesimo, e ecc una voce e dice: — tu menti per la gola.— (Ecredomi che e’ fosse quando egli se n’ andava a letto; forse men tre che egli si scalzava). E quella voce gli disse: — U morrai in questa notte e mancaratti ogni cosa, e V anima tua andarà a casa del diavolo, e la robba che tu hai tanto tempo ragunata, rimarrà di qua a genti che tu noi] le cognoscesti mai L — Or va’, raguna. V^ediche per altrui 1 Nella Vulgata al detto cap. xij, vers. 19: Anima, habes multa bona] jQosita in annos plurimos: requiesce, comedej bibe, epulat’e, 2 E uella Vulgata, vers. 20: Dixit autem illi Deìis: Stulfe, hac no- cte animam tnam repetnnt a te: quae autem parasti, cuius erunt?