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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/244

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robba a le spese altrui. Hatnmi inteso? Sì. Or te ne guarda. Costui non fece come faceva un altro che met- teva a divizia la robba del compagno per iscialacquarla e per vendere meglio la sua \ ’ Egli fu uno taverniere che vendeva el vino, e quando; egli aveva dato del vino a chi el comprava, e egli stava tanto, che egli pensava che e’ fusse quasi che beiuto; e poi andava per lo orciuolo e se egli v’ era punto di ’ vino, egli el metteva ne’ bichieri, e quasi ogni volta gli faceva trabocare; e ogni volta ne versava, e’diceva: di- vizia, divizia, e se egli n’ avanzava ne lo orciolo, egli il gittava il più de le volte in terra, pur dicendo: divi- zia. Talvolta quando eglino avevano tovaglia innanzi, se e’ v’ erano suso bichieri pieni, egli faceva vista di* squotarla e faceva versare a studio il vino in su la to- vaglia, e talvolta anco 1’ orciolo; e ogni volta diceva:! divizia. Egli s’aveva tanto recato questo dettato, che ogni volta che egli versava e egli diceva: divizia. Avenne una! volta, che uno che v’ usava, s’ era aveduto dell’ atto di questo taverniere, che più volte gli aveva versato del vino, e aveva compreso, come egli il faceva a studio. Stet- te attento quando el tavernaio aveva faccende, e andos- sene al celialo, dove el tavernaio teneva el vino, e gión- se a una botte e cavonne fuore il zaffo e lassa versare! el vino, e viensene fuore e comincia a gridare: divizia,»! divizia. E stando così 1’ oste, gli cominciò a venire di, vino e maravigliandosi corse al celliere e vidde la botte che si versava forte; e mentre che ella versava, mai colui non si ristè di gridare: divizia, divizia. Allora i 1 Qui hnisce il JRacc. predetto, e vien di segTiito quello che nella ci-’ii tata edizione Zambrini (pag-g. 72-76) porta ii n.® xxix.

2 Intendi, a venirgdi odore di vino, o come a Siena si dice, afrore.