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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/245

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sesto oste si pensò che questo che gridava, gli avesse titto el zaffo de la botte. E pensandosi che così fusse, fdò acusarlo a la Signoria. Infine egli fu preso, e es- ndo esaminato qual fusse la cagione, che egli avesse titto el zaffo della botte a quello oste, egli confessò, [me egli era stato lui, e disse la cagione, dicendo: che jquanti osti ^ andavano a lui, a tutti versava il vino tando F aveano comprato, e che ogni volta egli dice- ([ divizia^ dicendo: — questo ch’io dico, egli Fha fat- \ molte volte a me quando io vi ho beiuto a la sua |/^erna. E diceva, quando io me ne legnavo: oh, va’ in |on’ ora, che quando egli si versa il vino è buona asti- ianza ^ Onde perchè egli mi diceva che era una buo- [ astificanza, io gli andai a trarre il zaffo de la botte, jsiò che egli avesse anco lui divizia, e così cominciai ! fargli buona astificanza col mio trare el zaffo della

I botte. Io volsi che e’ si gridasse una volta, divizia de sue spese, come egli aveva gridato moltissime volte de spese altrui, versando il vino.— Uh! E voi donne, sando voi versate una lucernata d’ olio, voi non dite a Sello che sia buona astificanza; del vino voi solete dire se è buona, astificanza. Doh, pazzarelle, quanto vi chioc- di’lcapoI^ Or vedete altri quatro vizi sopra a le mercanzie. Primo, s è nel numerare. Sicondo, è nel véndare a termine, juzo, è acusare F altrui difetto. Quarto, il lassare della hssa. 1 „ Nota oste più sopra per colui che vendeva il vino, ed osti coloro che Jtoano a bere; sulla foggia stessa che si disse prigioniere a colui che «a, guardia delle prigioni, e prigioniere a colui che è prigione „ (Z). 2 „ Quasi testif^canza \ voce antiq. e sta per augurio^ pronostico \ JQ leggesi ne’ Vocabolarii (Z). ® Ha qui fine il Eacc, xxix.