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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/252

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some di legna^ some di grano, e altre biade. Dice colui;! — oh, io mi fo recare quelle tali some per non darei disagio al contadino in altro tempo! — Sì che tu disonorii la festa di Nostra Donna, per non dare disagio a’ con- tadini in altro tempo, eh? Sai che ti vo’ dire? Mala- detta la robba che in tal dì t’ entra in casa, e maladetta la casa, e maledetti gli uomini che la conducano e che la ricettano! 0 sciaguratelli, che voi non avedete di nulla! 0 non vedi lu che tu fai centra al comandamento di santa Chiesa, che V ha comandato che tu la guardi? Sai tu in che modo tu sei tenuto a guardare la festa; Dice che tu la debbi guardare tu et filii fui et fiUae tme et servus tuus, et ancilla et iumentumtmm —Debbi giiar! dare tu, e’tuoi figliuoli, tuoi servi, tue serve, e’tuoi ca valli e asini. — Se già non fusse caso di necessità, ogn volta pechi mortalmente, essendoti comandato da santi; Chiesa. Chi non ha scusa ninna, che può dire? Ch ’ so’ di quelli che dicono: — oh, io avevo bisogno! — Io ti domando; potevi tu indugiare uno dì o due? — Sì. Dico che tu hai pecato. E questo è, che cotali volte ti vedrai che non piglia altro che male di tali cose: chètlj hai fatto qualche male nel dì comandato da la Chiesa, | nel dì de la domenica, che è comandato da Dio. B qu(|i sto è detto in quanto al tempo non lecito. ^ La quinta circumstanzia di pecato si è il luogo. Donni; i (ch’io non so come voi vi chiamate, quando voi vi n gunate in chiesa; se voi la chiamate la matricola, o 1’ ragunanza) dicovi e amoniscovi, che mai non v’ è lecilf a farla in chiesa, però che la chiesa è casa di Dio: ncj vi si die fare mai per ninno tempo ninna vanità. Doìm^ V 1 È il vers. 14 del quinto cap. del Deuteronomio, che vuoisi cosìj dare; tu et fiìtus tuus et filìa^ servita et ancilla^ et bos et asiniis\ oììine iumentnm tiium ec.