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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/259

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e centra a le regole d^Alesandro e di Scoto, dottori. La cagione si è, perchè tu hai in te tre pessimi vizi. Prima hai cechità ne lo intelletto; sicondo, hai terrena volontà ne lo effetto; terzo, hai gattiva operazione nel’opeia.E di te disse Davit: Quoniam non cognovi negotiationem^ in- troibo in potentias Domini. Domine^ memorabor iustiiiae tuae‘ solius. Pu hai veduto, prima, chi die èssare la persona che fa la mercanzia; sicondo^ con che animo si fa; terzo, il modo come si fa; quarto il luogo; non in chiesa; quin- to il tempo; non in di di festa; sesto, consorzio: tanto la- debbi véndare a uno tempo, quanto a un altro. Non die èssare prete che facci le mercanzie, nè anco non si die- impacciare d’’ uffizi. Per lo sicondo, non die aver altro che buono animo, se è uno ricco, di darlo per Dio, dab suo bisogno in su. Nella terza circostanzia vedesti quatro pecati: bugie,. giuri e spergiuri, falsità e scilogismi. Bugie: prima, che non si vende nulla, senza bugie. Sicondo: che non basta I le bugie, chè vi si vuole agiognere giuri e spergiuri., I Terzo, che tu falsi le tue mercanzie. Quarto, so" soffisti- ! carie di chi la mette dentro e fuore come gli piace. E’ ! questi furo i primi quatro. E’ sicondi quatro pecati si i furono questi. Primo, d^ ocultare la verità. E1 sicondo fu I di chi vende a peso o a misura, che inganna ehi compra I da lui. Terza, di colui che inumidisce la mercanzia, come ! udisti di colui del zaffarano. Quarto, di chi dà le cose I nocive, o veleni o altro. Gli altri quatro. E1 primo fu ! del numerare; dove molte persone so’ingannate. Sicondo fu di colui che vende più a termine, che a contanti. Eh terzo è di colui che biasima e dice male de la robba deb compagno. Quarto fu di coloro che rompono il coman- ! damento di Dio, per véndare il dì de la festa. Gli altri quatro. El primo fu de’ tradimenti e inganni, di dare la^