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che so’ vissuti sicondo Idio: fra’ quali leroiiimo sopra lustiniano nel suo primo libro centra luvenale; e non credo ch’io vedesse mai la più’bella alturità. E però tu che scrivi, scrivala bene, ch’io te la dirò per modo che tu la inténdarai, e anco poi te la ridirò perchè tu la pi- gli bene. Amor formae rationis oblivio est et insaniae proxi- mus; foedum minusque animo sespiti conveniens vitium, tur- bat consilia^ altos et generosos spirilus frangiti a magnis co- gìtaiionibus ad infimas trahit: quaeruìos^ iracundos^ temerarios j et dure imperiosos^ serviliter blandos^ ommhus denique inutiles^ et ipsi novissime amori faciunt; et dum fruendi insatiabili
Gupiditate jìagraniur, et sequiiur non ratione utitnr, sed fu- ìrore. Tòlle il volgare per essere meglio inteso. L’ amore de la forma d’ un bel garzone si è uno dimenticamento |de la ragione, sì e per sì fatto modo, che colui che ama è allato a lo impazare e alienare. E però dice: insaniae proximus, A la pazia, a la pazia! Foedum minusque animo sospiti conveniens vitium: cioè, è uno vizio tanto brutto, che Inon si conviene all’ animo savio e gentile. E però colui che va dietro a questo errore, pónvi mente che egli va dietro al giovane, come va il cane dietro a la cagna, che non può passar per via che egli non gli vada dietro. 0 fuoco pennace, che non discendi tu sopra questi tali! O maladetti madri e anco voi padri, che stamane non ei’ ’ jivete menati tutti e’vostri figliuoli! Turbai consilia ec..* tur- ila i consigli di coloro che àrebbero li intelletti alti e l^randi; e’quali consigli gli riduce ai piacer loro, e jion a le cose ragionevoli. La cagione si è perchè eliino |o’ accecati; e dove àrebboro i pensieri loro alie cose |lte e grandi, come quelle che hanno 1’ animo magno, ‘ fii rompe e gli fracassa e ridaceli a vili cose e a disu- nii e fracide e putride, e mai questi tali non si possono ontentare. 0 donna, pónvi mente, che mai noi potrai PRED. VOLG. DI S. BERNARDINO - Vol, JIJ.O 17
