Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/269

Da Wikisource.

predica trigesimanona 261


facessero quello peccato, disse: — Io ho qui in casa due mie figliuole; io ve le voglio dare, e fatene a vostro modo, e lassate stare questi due giovani servi di Dio. — Eglino non volendole, ma stando pertinaci, minacciaro Lotto1. Allora gli angioli operaro la virtù di Dio, che tutti costoro che volevano peccare con questi angioli, diventaro quasi senza sentimento; che non sapevano come si potesse entrare in casa di Lot, nè mai poterono trovare l’entrata; operazione di Dio fu questa. Credi che Lotto avesse in dispregio questo vizio, e che elli portasse amore a’servi di Dio per amore di Dio; che prima consentì di dare le sue propie figliuole, che consentire che tal pecato si facesse. Tu vedi qui; fanciulli, giovani e vecchi, ognuno era involto in quello peccato. Sai perchè v’erano infino a’ fanciulli? Perchè dice: — Chi toca la pece s’imbratta. — Così era di costoro; che perchè usavano co’ giovani e co’ vechi, erano contaminati anco i fanciulli, sì che per la mala usanza erano corrotti in questo peccato. Infine dissero questi Angioli a Lot: — fugge, e vanne in questo monte, e sarai salvo. — E così fece; e questi angioli andaro a sonnabissare quelle città. Doh, s’io fusse sanese come io so’, e avesse figliuoli come io non ho, io farei di loro quello ch’io vi dirò; che come e’ fussero in età dì tre anni; subito gli mandarei fuori di Italia, nè mai tornassero se non avesseno almeno quaranta anni. — Oh, fuore d’Italia, perchè? — perchè? Perchè è tanto corrotta questa Italia, che non possono appena camparne per la mala consuetudine. Io li vo’ dire una mirabile cosa d’una persona che ci è presso, che molto va per lo mondo. Dice che quando gli veniva in su’ paesi d’Italia, gli puzavano i paesi.

  1. Così nei Codici.