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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/279

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creatura, e così vieni a èssare nimico di Dio,* chè da te non rimane che il mondo non venga meno, e vatene a casa del diavolo. Or va’ pur, là! Così dico anco a le donne, le quali so’cagione che i figliuoli che hanno già conceputi, si vengono a perdere. Peggio, chè anco so’di quelle che aoperano che non possono generare; e se n’ hanno generati, in corpo gli disperdono. Voi (a chi tòca, dico) séte più iniqui che non sono e’ micidiali. Voi séte peggiori che non furono quelli, li quali facevano I morire tutti quelli che nascevano del popolo delli Ebrei, perchè multiplicava tanto, che aviamo che solo Moisè campò di tante migliaia, quanti ne naquero. O maladette da Dio, quando ne farai penitenzia? Vedi che tu se’cagione che il mondo manchi, come il sodomitto: da te a lui non è differenzia ninna. Dice Tsaia ^ di tutti quelli che sono cagione che ’l mondo manchi per questi modi: Disperie- runt (in diversi modi, o contra a natura, o in altro modo che perisce le creature ^ che potrebero vi vare al mondo) in Endor: e’ quali so’ come stereo di terra. Oimmè, non diciamo ora più là, chè questa è materia che troppo pute a Dio. Ècci ninno sodomitto che m’abbi inteso, o forse che elli [s’amenderà? El!i fu, non ha anco uno anno, uno famoso so- idomitto in una terra, che si ritrovava la notte con uno fan- ciullo nel letto; e uno predicando di tale vizio, e costui adendo la predica, disse queste parole: — Elli è uno gran- ie male a predicare di queste cose! Elli è sozzo a par- arne fuor di predica, non che fra tanto popolo; però ìhe i fanciulli imparano! Queste non so’ parole da dire; ì però non so’ da dire! — Va’ legge in uno sermone di I \- 1 Correggasi, David, salmo Ixxxij, vers. 11. ’ * Il salo God. Sen. 6, pe ri scono le criature.