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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/280

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Agustino, e votelo dire a te, che ti dispiace che se m predichi. Dice così: — Ma se ci fusse ninno che volesse dir male di ine o mi volesse detrare % io li fo prime questo sermone, che prima dica di sè, che e’ dica d: me:chòdisèdiràforseilvero,edimementirà.—E se ninno ci fnsse che udisse che dicesse male di me,1 voi gli potete dire: Tu ex ìIUh es, nam loquela tuamanife ]^ slum te facit ^, E dicovi che ogni volta che m’ d stato detto che egli è male che e’ se ne predichi, io h( àute le parole di questi tali come di sodomitti. E com^j e’ rn’ hanno dette tali parole, io Tho detto così forsu tòca a te? Doli, io ho ben fatte de le taccie!.— Ri|j spendono: — ma e’ mi pare che non sia bene di parli lame tanto largo. — Doh, io ti cognosco mah erba disse colui a V ortica: tu non vuoi che si parli del fatto! — Del rimanente, questa è la conclusione. So’ col tali che quando me ne parlano, elli vanno così dalli} lònga; e io il cognosco dal rincagnato al rigolito va’, tu non m^ ingannarai mai me, tu! E per que8t( io fui già in luogo ah’io dissi che elli era stato veduti nell’ aria uno fuoco. Io non vo’ dire più altro! Se noi che seguì poi uno segno tanto mirabile, che fece maravij gliare uno migliaio di persone, e non vi pensai mai. Ma opelj razione di Dio fu che acordò la citerà col salterò, e li! voce col viscanto E1 terzo intelletto: Furor illis seenndum serpentis: so’cagione di dannazione. Hai mai te quando il serpente è riscaldato? Sai che 1 11 Cod. Pah’, detrahere: il Cod. Sen. 6, detrarre. |ij 2 Vaugelo di san Matteo, cap. vigesimosesto, vers. 73. |: 3 Cosi in tutti i Codici, e la conformità della lezione toglie ogni dubbid che si tratti di error di scrittura. 1 ^ Negli altri Codd., hiscante. ! posto rnen elli suffih