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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/282

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fece fare uno cappanello di scope, e come ebbe pieni! tutta la città^ e elli si misse ad andare per la città; e come gli veniva a notizia uno publico sodomitto, subiteji il faceva pigliare e rnéttare nel primo cappanello che elli trovava, e di subito vi faceva rnéttare fuoco. E cos arso, andava pure per la città^ e come aveva notizia d un altro, subito il faceva rnéttare dentro. E così fec( alcuni dì, intanto che tutta la città fu purificata in pocci poco tempo; e da quello tempo in qua non si Ta nulhS di questo peccato in quello paese. Così voglio dire chdi si vorrebe fare qui; che benché ella sia molto molt(’ macolata, nondimeno ella non è tanto, che ella non s| potesse nettare, pure che voi voliate. E ci è di quell, che dicono: — sì, se si mettesse fuoco in tutta la cittàjI sarebe netta! — Io non dico così: elli ci è de’ripariii; più modi. 0 tu, n’ hai udito questo essemplo? Perch(|( non ripararci? Se tu vorrai, ella si nettarà: non rimar|; rà se non per non volere. Ablasius: — A bell’ agio. —; Questi tali so’ ad smilitudlnem serpentis^ e’ quali voglioncj! male a le donne: e io vi dico che se voi lo’ portiahj! inimicizia a loro, voi avete grande ragione, che par( che sia mezo che ragionevole: come tu a me, e io a ter al modo del segatore. , Quinta condizione è durezza: sicut aspidis surdae: so] maliziosi. L’ aspide è di sua natura sordo; e con tutto i che elli abbi questo, anco ha malizia; chè non vuoh talvolta udire, e a questo aopera arte. Simile fann(|: questi maladetti, che perchè eliino vadino a la predica i eliino non odono. Aures habent^ et non audient — Per,j] chè eliino abbino orechie, e’ non odono; che non vògliu’| * il - ì Salmo cxxxiiij, vers. 17.