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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/283

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110 udire. — E’ li giógne la parola insino all" orecliia, ma non passa più là. Doli, ode parole di Bernardo a Eu- i genio: Cor durum est quod non compmtione scinditur, nec pietate moUitur, Minis non cedlt, flagellis induratur: ingraium est ad henefitia^ infidum ad consilia^ saevum ad iudicia^ inve- recundurn ad turpia^ impavidam ad perlcula, inhumanum ad Jiumana^ temerarium ad divina^ praeteritorum ohliviscens^ prae- sentium negligens^ futura non providens. Et ut in brevi cuncta or- rihilis mali mala complectat^ ipsum, est quod nec Deum timet^ nec ho- minesreveretur, E1 cuore indurato de’maladetti sodomitti non gli può consolazione quetare, nè non si può fèndare nè ricidare per ninno modo, chè non si può mollificare con ninna buona parola; e se elli è amonito, non vuole sta- re a intendere; e se pure intende, non vuole crédare; e se elli è minacciato, indura più forte, e per le batti- , ture non si muove di nulla; chè benché i fragelli gli venghino, elli pur seguita la sua pessima condizione. E se con amore gli è detto: — figliuolo, doh, non seguitare questa mala vita: non pensi tu nel giudicio di Dio? — e egli non se ne cura: egli ha tanta ingratitudine, che non con- sidera e non cognosce ninno beneficio che Idio gli àbi dato, i Elli è come uno infedele che non crede che Idio il puni- sca: elli non crede al consiglio de" vechi,* ma se ha a consigliare, consiglia a’ suoi contenti, nè mai consiglia drittamente, però che ’l bene gli pare male, e ’l male be- ne. De’ quali dice [Isaia, cap. v] Vae qui dicitis malum bonum et bonum malum: — Guai, guai a voi che dite il bene essere male e il male bene. — Egli vive sen- za ninna vergogna del peccato suo, el quale è tanto brutto, che pure a pensarlo è da vergognarsene; e perchè 1 Le pirole fra parentesi, da noi sostituite, mE.ncano in tutti i Codici-