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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/287

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buon principio, e da noi viene poi a seguitarlo: e chi ipiù è capace di Dio, più perfette operazioni seguita; e così poi è meritato più uno che un altro. Detto di lesu nel Yangelo di santo Giovanni, cap. xiiij: In domo Pa- tris mei mansiones multae sunti — Ne la casa del mio Padre vi so’ molte mansioni. — Le quali participano più di Dio r una che 1’ altra, benché tutte sieno ripiene di ciò che eglino vogliono: e come de la gloria di Dio ne participa più uno che un altro, così in inferno vi so’ luoghi dove v’ è più pene, e più ne sente uno che un altro. Più pena [sente uno che sia vissuto^con questo vizio de la sodomia, |che un altro; però che questo è maggior peccato che jsia. E tanto più uno che un altro pure di sodomitto, jquanto più uno che un altro è stato amonito e predicato, ie non se n’ è voluto rimanere per la malizia sua: Quae \non exaudient vocem incantantium. Non hanno voluto im- Iparare la dottrina predicatali, chi per non volere udire, [chi per turarsi 1’ orechie, e chi, se pure ha udito, non [ha voluto tirarsene adietro. Che cosa è veleno? Perchè je’ dice del veleno? E1 veleno è una téntura che tégne lei compagno che vi sta presso: el téntore si è el tenta- tore: come tu sai che Cristo fu ténto lui per la carità jsua; che fu tutto vestito di sangue, volendo patire morte je passione per lo peccatore che voleva ritornare a lui; jma non per colui che vuole stare ostinato nel peccato, e che non vuole udire predica per non rimanersene. Se così starai, mai non P amendarai, e mai bene non farai, |nè mai bene àrai. Doh, ode a Ixiij cap. Isaia: Quis est qui venit de Edom^ tinctis vestibus de Bosra? Iste for- mosus in stola sua^ gradiens in muliitudine fortitudinis suae? ! Ego qui loquor iustitiam, et propugnator sum ad salvandum. Chi è questo che viene ténto di sangue? E lo incanta- tore, il quale spira le menti buone, e che vogliono udire.