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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/310

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perchè possono vivare senza te. E anco non se’ tenuto j! a* bisognosi. E’sicondi, necessitosi, anco possono vivare, ma male. Ma i terzi che sono in istremità, non possono li vivare; e qui non hai scusa ninna. E però dico che tu se’tenuto di sovenire a tutti quelli che so’in istato dii istremità; e come io t’ ho detto che so’tre generazioni che hanno bisogno^ così so’ tre generazioni che non han- no bisogno. i E’ primi sono coloro che hanno abondanzia.

Sicondi, chi n’ ha a sufficienzia. E^ terzi, che n’ hanno a necessità. l] Sta^ saldo e non ti partire: intende il modo de lai vera ragione. Hai tu mai posto mente a coloro chetes- sono i drappi, che in cotali luoghi per riempire il cam- po vi pongono cotali fioretti? Così vo’ fare io. E peròf ti dico (die tu intenda, e non pèrdare parola.

Sai tu chi è tenuto a sovenire? — No. — Tu debiiji considerare questi tre stati con questi altri tre, bisognosi,!; necessitosi e chi è in istremità, e pónargli con chi è in abondanzia e tenuto ad aitare tutti questi ch’io ti conto. Ma é molto tenuto sicondo T ordine: a chi vede mag- giore el bisogno, ine die suplire. Ma ben dico a colui che dice — io ho bisogno, — non t’ ingannare: se noci hai bisogno, non cercare d’ essere so venuto: lassa o un altro che n^ abbi bisogno. E tu che hai de la robbut in abondanzia, non debbi dare la tua roba, che * tu norr consideri come tu la debbi dare. Quando tu hai a dar(j la robba che tu hai in abondanzia, a chi tu la vuoi dare’rf Pon mente se colui a chi tu la dai, ha figliuoli o figliuoh l » Interrompe iJ discorso per dirigere queste parole a taluno che davi ’ segno di andarsene.

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2 Sottinteso; per modo che^ in guisa che, j|i;