Vai al contenuto

Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/322

Da Wikisource.

la limosina, tu la dia presto —: dànne assai, se n’hai assai. Sai come fece una volta unc, quando gli fu adomandata la limosina per amore di Dio? Infine tanto dè, che non gli rimase nulla: e poi che egli aveva dato ogni cosa, e uno giónse a lui, e chiesegli limosina per Dio: e elli i disse:—iononhopiùchedare,io:hodatociòeh’’ios avevo: non ho se non me: tòlle me. — Anco fu ini Roma, in campagna, uno fanciullo che tutti i denari che! aveva, dava per Dio, e se n’ avesse àuti più che non n^ aveva, anco gli dava. L’ altra dice la qualità: honorum: che sia buona la i robba che tu dai; che so’ tali che quando danno la cosa, i la danno quando ella è fracida. E immè, non pensi tu i per amore dichitula dai? Ionondico peròchetui dia il meglio che tu hai, ma da’ la cosa almeno che sian buona: honorum. Vede al iij cap. de^ Proverbi, che limo- sina tu debbi dare: De primitm honorum tuorum da pau- perihus: ^ — Che tu dia de le primizie dei tuoi beni, deji« le prime biadora.— Cosi del vino il primo, de le pecoreji le prime, del guadagno el primo: non dice che tu diaS l’ultimo, no, ma de primitiis: — de le prime. — h L’altra parola dimostra vera propìetà, dove dice meo*\){ rum. Non di meno, con tutto che tu abbi de la robbaiy altrui, non la debi tenere, anco la debi dare a colui di i cui ella è; e se non è vivo, dàlia a colui che possedè i \ suoi beni, e dalli tutto ciò che era suo, o tanto che ’I vaglia, se non hai quella tal cosa. Non solo che tu dia ’ una parte, ma tutto ciò che era suo. Non fare come colui < che furava tutta la semmana, e poi la domenica dava ai is pòvari due soldi. Non t’ è lecito di tòllare la robba altrui h 1 La Vulgata, al vers. 9: Hoiiora Dominum de tua substantia^ et dei primitiis omnium friigum tuarum da ei.