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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/349

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che quando egli vuole la cosa, ella gli li dà: quando egli piagne, daràgli il fico in mano, che vede essa che gli farà male, se egli il mangia, Non^ gli dà perchè egli il mangi, no, ma per raquetarlo; e quando egli è raque- tato, ella gli dice: — figliuol mio, dammi cotesto fico, darnelo, el mio citolino, dammelo: se tu non me’l dai, I io non sarò la tua mamma: dammelo, amor mio! — Se fanciullo le’l dà, e ella dice: — Oh, tu se’ ’"1 buono fanciullo! Oh, or se’ tu el mio figliuolo 1 — Se egli non i-Ie’l dà, anco comincia a piagniare, e ella dice: — Or ‘Va’via, chè tu non sarai el mio figliuolo: vìa, vanne

via! — Or così fa Idio a colui che è pò varo, che chiede f a Dìo de’ beni del mondo per darne a’ pòvarì per suo ^ amore: subito Idio glie ne dà in abondauzia, e fallo rico. IVieneelpòvaro,evaaluiperlobenedicheelliha ir bisogno, cioè, per lo fico come fa la madre. Se tu gli li ^iai, e Idio ti dice: — Oh, tu se’ il buono figliuolo: io Iiaròiltuopadre!—Setunonnelidai,eellitiscac- na e dice: — Va’ via, che tu non se’ mio figliuolo! — ^ E così ti scaccia. Hai a mente clr io ti dissi ché egli ne j là per uno cento? E io ti dico non solo cento, ma per >mo mille; e più, per ognuno dieci miglia. Dice colui: — topurenedo,enonme netruovo,cometumidici,

ion che più, ma io non mi truovo pure quello ch’io

lo. Dunque, come è vero? — Rìspondoti: andiam pur

)iano: aspetta pure un poco. Dimmi: le parole di Cristo

iioossono mentire? Certo, no. Che dice Cristo? Dice que- f te parole: Nemo est qui relinquent domum^ autfratres^ aut V ororeSj aut patrem^ aut malrem, aut filios^ aut agros propter

yie et propter Evangelium^ qui non aecipiat centies tantum^

. Mìic in tempore hoc^ domos^ et fratres, et sorores^ etmatreSy ’ t filios^ et agros cum persecutionibus, et in saeculo futuro i