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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/365

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— Res mea^ amarltudo amarissima: — La mia cosa quando io la lasso, m’ è amaritudine amarissima,* * però ch’io Tho guadagnata e conservata con tanta fatiga, che mi duole troppo a lassarla. — E pure perchè gli è forza, elli dice: — io ti lasso, e non ti vedrò mai più; — e così chiude gli occhi con grandissimo dolore, e passa via. Dormierunt -sommm suum-] et nihil invenerunt omnes viri divUiaram in manihus suis, \ 0 avaro, doh, rispondemi a questo: quale è la cagione, quando tu muori, che E anima tua si parte 4:aato malagevolmente dal corpo? Vuoi te la dica io? Per- chè ella è atacata tanto forte alle cose mondane, che non si può arecare per ninno modo a volersene partire. Ma sai che li dico? Sta’ atacato a tuo modo e conficati, se 4u ti sai conficare; chè la morte per forza, o vogli tu o no, te ne farà partire. Una volta te ne debbi partire: fa^pure a tuo modo. Oh, quanto ti sarebbe meglio a non essere tanto legato col mondo! Or avendo così veduto Davit, disse: — no, no, a me non l’atacarai tu, ch’io creda che questa sia vita eterna: non è vero I Chi el erede, crede male! — Inde Isaia a xxiiij cap. disse: Formi- do et fovea et ìaqueus super omnes habitatores terrae: ^ — Formidine, fossa e laccio sopra a coloro che abitano nella terra* — Doh, vediamo prima el laccio. Sai quale è el laccio? Il E la fatiga che tu pigli per ragunare la tua robba; e così da ragunare vieni al robbare. Non dico robbare, ma robbaare:^ chi fa co’ ma^ contratti, questo si chiama cobbare, ma co la fraude è robbaare. Formido è proprio 1 Salmo Jxxv, vers. 6. 2 La Vulgata: Formido et fovea et ìaqueus super te ^ qui habitator ^ es terrae. 1 Prolunga il suono delia parola per afforzarne il significato; ed è inodo deir uso volgare*