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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/379

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predicazione che io vi feci. E dico ch’io mi credo che quello fosse uno diavolo che facesse fare quello, ac- ciò che quelle utili cose che sarebbero seguite, non seguissero. Avete a memoria di quella donna che tra- mortì? Oh, quanto mi parve mal segno! E poi si vide per ispirienza, che mai non mi ricorda che a tal predica si facesse meno paci^ che a quella ^. Adunque, perchè a queste cose io ci so’ un poco più sperto di voi^ vi prie- go che voi stiate attenti, e che ninno si parta da sedere per ninna cagione. Adunque, cercando Davit la vera pace, e non tro- vandola in altro che in uno popolo unito o in una casa fra fratelli uniti, disse quelle parole: Ecce quaìn bonum et quam iocundum habitare fratres in unum. Della qual pace noi faremo al sentimento di Davit tre conclusioni: Prima, de la sua esortazione.* Ecce quam bonum, Sicondo, de la sua esemplificazione; gwam Terzo, de la pace la sua quisizione habitare fra- tres in unum. E prima ch’io entri più in là, mi conviene dire al- cuna parola. Egli è ei tempo che si suole pigliare dei tordi al fischio colla pania. A me mi pare che queste donne m’ abino impaniato, ch’io non mi posso partire da voi, che mi C‘)nviene predicare domane, che sarà la predica del li Angioli, cosa molto gentilissima. E sabato mi conviene predicare a casa ® una predica di santo Francesco, sì che veretevi Domenica: non si vuole las- 1 Diffìcile, per non dire impossibile, riotracciare il fatto a cui qui si al- ude: cagione, a quel che pare, di grave disturbo alla predicazione della folta precedente. Le nostre Croniche tacciono. 2 Voce latina; ricerca. 3 Qioè^ al Convento della Capriola, ossia deir Osservanza, cv’egli di- no ra va.