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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/394

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Dico’ che nel dicianove andò una galea in lerusalem; al Santo Sipolcro di Cristo, ne la quale galea fra gli altri v’era una vechiarella di quelle nialadette superbe, che come sa chi v’ è stato ^ elli vi si sta dentro a sedere. Colei stava così co le gambe distese, e uno garzone * pure peregrino passando per la galea, li viene posto il piè a questa vechiarella, e fecele un poco male, e mai non potè tanto operare nè pregare che ella gli perdo- nasse, che mai gli volesse perdonare. A la fine, quando furono giòliti in Ciaf, dove iscaricano i peregrini, questo. garzonetto le domanda più e più volte perdono: ella ’ sempre stette ostinata a non volere perdonare. Non po- tendo avere perdono da lei, andò, come è usanza^ al. luogo de^ frati, là dove tutti si debbono confessare prima ohe vadano vedendo quelli santi luoghi, e come so’con- fessati, di subito si comunicano. Costui essendo confes- sato d’ ogni suo peccato, e avendo detto come sciagura- i. tamente, non avedendosene, elli aveva fatto male a questa 1 donna e domandatole perdono più e più volte, e che ella l non gli aveva voluto perdonare, gli fu detto che egli ritornasse a lei e domandassele perdono, prima che elli ì si comunicasse. E elli così facendo, giùnto a lei, dicen- doler — madre mia, io vi prego per amore di Cristo j lesu nostro Signore, il quale volse essere crocifisso per la salute di tutti i peccatori, i quali gli hanno fatto of- fesa; deh, io vi prego che voi mi perdoniate el male ch’io vi feci: fu sciaguratamente, noi feci a studio: per r amore di Dio, io ve n’ adunando perdono; — infine,! avendola costui molto pregato, ella non volendo udire, i 1 Ricomincia il suo racconto, rimasto poco sopra interrotto. Nella stampa tutto il tratto della interruzione fu omessso. 2 II God. Pal,^ garzonetto.