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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/432

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che tu non lo debbi nominare invano, allora e tu ti

’ prepari e proponi di volerlo fare; e da quello e tu vieni a pregare Idio, che ti mandi la grazia. E da quello e a tu vieni a 1’ altro, cioè del mal fatto ti penti e confes- sitene, e duolti che non hai fatto del bene. E da questo f tu vieni a V altro, che tu ti guardi di non cascare più é in cosa che sia contro a Dio; e come tu se’ venuto in- sino a qui, allora e tu se’ nella innocenzia. E da questo; vieni alla giustizia delli altri cinque. Prima, vieni a la volontà. Da la volontà vieni a perseveranzia. Da la perseveranzia vieni al cognoscimento di nigri- genzia. Dal cognoscimento di nigrigenzia vieni al zelo di Dio; chè udendo nulla contra a Dio, non lo puoi sofferire. E dal zelo vieni all’ ultimo, che ogni cosa che tu fai, tu n’ai dolceza per lo amore di Dio. E così hai ve- duto l’ordine del primo e del sicondo Comandamento di Dio. Vieni ora al terzo che dice: Memento ut diem sahhatì santifices: — Che vieni a guardare el dì de la festa co- mandata. Sicondo, ti proponi. Terzo, ti racomandi a Dio. Quarto, ti confessi, se se’ stato trasgressore. Quinto, t’ astieni per 1’ avenire e te ne guardi. E questi so’ quelli della innocenzia. Gli altri de la giustizia. Tu guardi la festa con volontà. Perseveri non otto dì, no, ma sempre. Stai saldo e fermo nel volere di Dio. Hai il zelo in ciò che comanda. E poi godi e ralegriti di ciò che t’ ha comandato, e fàlo volentieri a sua loda e gloria.