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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/456

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te persecuzioni, per tante invidie, per tanti odi, che fa uno miracolo attacandosi sempre al detto di santo (Lu- ca): ^ Oportuii Christum pati^ et sic mirare in gloriam suami — Fu di bisogno che Cristo patisse pena, passione, in- lamie e ingiurie in molti modi e così entrare ne la glo- ria di vita eterna. ultima fu giustizia, che provò tanta pena e pas- sione quanto fosse stato uno màrtoro, e sempre si man- tenne giusto secondo Idio, e non però abandona-va la vita contemplativa, perchè elli usasse ^ Fattiva, chè el dì era nella vita attiva e la notte ne la contemplativa, era in lui lo spirito de la Sapienza et in amaestrare gli al- tri e lo spirito del consiglio. Simile lo spirito della for- teza centra a le tribulationi, così lo spinto de la scien- zia, chè fu sapientissimo uomo, e lo spirito de la pie- tà inverso i popoli et ultimamente lo spirito del ti- more di Dio: egli aveva tanto questo timore di Dio, che tutto tremava di paura di non commettere cosa che fusse centra a la volontà sua. Io non mi vo’ dilatare,, che s’ io c’ entrasse a dire, io direi troppo lòngo; dicia- mo che basti per la prima fiamma d’ amore che fu in vita attiva, abituazione. La siconda fiamma fu in vita contemplativa, diletazione. Dimostrasi dove Giovanni dice: et in medio candelabrorum aureorum simile filio hominis, — Nel mezo de’ candelieri dell’ uomo simile al figliuolo dell’ uomo; dove per que- sta parola che dice in mezo, dimostra tre vite, cioè: Vita attiva: Marta. ^ Vangelo, capo xxiiij, vers. 26; ma nei Codici, oltre che fu omes- so il nome di Luca, ricorre qualche inesattezza nel passo allegato. Ecco l la Vulgata: Nonne haec (yportuit pati Christtmi, et ita intrare in glo- riam suam? j 2 Negli altri Codd.j perché elli era.