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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/502

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vuole udire per non volere sapere far bene. — Udisti mai eotne faceva Santo Francesco? Elli diceva a uno suo. compagno: Idio m’ha dimostrato ch’io facci il tal bene* E come li veniva in pensiero subito el diceva o d’ uno digiuno, 0 d’una astinenzia, o di qualunque cosa virtuosa si fusse^ egli il diceva. Credi che fusse ipocresia? — Certo no. Io anco mi crédo che egli faceva così, prima per fare qualche bene per se, e poi per darne buono essempìo al prossimo, e anco per avere cagione di farlo diceva: Idio m’ha detto colla spirazione che m’ha mandata ch’io facci questo bene. Non che egli si riputasvse d’ avere tanta grazia, che egli fusse sì in grazia di Dio, che Idio lo spirasse; ma sempre tenendo el capo basso co Turni- lità faceva quello per venire in grazia di Dio. Sai come faceva? Faceva come faceva Favolo di se medesimo al X cap. ad Gorintios. Non sum dignus vocari apostolus. Per- chè egli aveva persequitata la fede non si riputò mai degno d’ essere chiamato apostolo di Jesu, però che egli f aveva fatto tanto grande macello de’Cristiani, che ninno ne campava mai dinanzi a le sue mani. Quando piacque poi a lesu di convertirlo e atterrare la sua perfidia^ egli, r assalì e percosselo dicendoli: Saule^ k^aule qui me per- sequerisf Ahi, Favolo Favolo perchè mi‘perseguiti ru? Perchè viroi tu spergìare il seme de’miei fedeli? Allora dimandando — chi se tu? Egli gli disse: arendeti a me, a- rendeti. Disse Favolo — chi se tu? ^ Dice la voce, io sò- Jesu Nazareno. Allora Favolo non potendo resistere a la potenza grandissima di Dio, disse: io m’arendo. E come elli s’arendè così subito vide lume degli occhi, chè era l stato acecato da Dio quando il fece così cadere. E cosìJ avendo aperti gli occhi, disse: che vuoi tu ch’io facci?] » Nel Cuti. Sen. 6: rispose.