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Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/505

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che mai non vadano più innanzi. Molti si so’ veduti dei pessimi, non dico gattivi ma gattivissimi, che tornano a Dio e fanno tanto bene che è una allegreza. Cosi vo’ dire che elli so’ molte città che so’ disposte a fare in uno subbito m.olto male, e come so’ preste a fare el male, così so’ preste a fare el bene, e fannolo con molto fer- vore. Benedetto sia quel male Qhe ti fa ritornare a Dio. E dico che è una la città di Perugia, e come so’ presti al male, così subito tornano al bene. Io non viddi mai el maggior fatto che io viddi ine. Elli vi si fece tante paci, ch’io me ne feci grande maraviglia che tante nei- micìzie vi fussono., quante elli v’ erano. E credomi che poche fussero le paci che si fecero, che non venisse da colui che aveva ricevuto, andare a trovare colui che l’aveva offeso e chiedargli perdonanza. E molti vi furono di quelli che andavano co la coreggia in gola: sicché come so’ ratti a fare el male, così so’ ratti a tornare a Tamenda e far el bene. Così voglio direa te, popolo sanese, torn^ a fare bene come tu se’ pervenuto a fare male. Egli so’ cotali che so’ dì condizione morbidi, cioè non so’ mortali, e se pure caso viene che fra questi tali v’entri inimici- zia, per alcuno modo, tu potrai bene predicare. Alcuni so’, che so’ di condizione mortale e crudeli, in picelo par- lare tornano come umili agnellini. Donde viene questo? — Viene che in questi cotali duri e crudi vi soprabonda la grazia di Dio, che si riconosce di subbito. — Non si parta ninno. Tu hai agevolmente compreso come tu debbi amare Dio con tutto el cuore, con tutta 1’ anima e con tutta la mente. E hai udito come tu puoi tenere le ricchezze e cor^.<e tu le debbi usare. E così 1’onoranze e le dilizie: tutte queste cose ridurle in bene e con esse puoi aqui- stare vita etterna. Aviamo vedute queste quatro cose quo- FRED. VOLO. DI S. BERNARDINO - Vol, III.^ 32