Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/105

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ora allargandosi in praticelli, ora restringendosi nella boscaglia che lo fiancheggia. Ogni tanto dal lato settentrionale la macchia si apre e lascia vedere le cime dell’Appennino di Montepiano e della Futa e più basso i poggi e i casali dell’alta Valle del Bisenzio. Quando il viale comincia a discendere ripidamente, il monte raggiunge la sua massima altezza in 984 m. in vicinanza d’un pratello un po’ in declivio dalla parte meridionale, detto il Prato delle Vergini, chiuso all’intorno da belle piante di faggi, dal quale si presenta una veduta incantevole. La strada scende per Monte Vecchio ad una spianata, Le Cavallaie, dove finisce la bella ed ombrosa foresta. (Dai Faggi del Vai alle Cavallaie, 25 min.).

Lungo il viale, quasi presso la cima più alta, a sinistra, nascosta fra le piante suole trovarsi una conserva di neve: a chi sale ad Iavello d’estate può riuscire opportuna, poichè sorgenti d’acqua lì sulla cima non ve ne sono; la più prossima sorgente è la Fonte al prete, otto minuti distante dal crine sul declivio del Bisenzio a nord-est. Volendola trovare si parta dal 1° piuolo di pietra quadrato, segnale di confine, che si trova al principio della foresta dei Faggi del Vai; quando siamo giunti al 3° piuolo, che è sul lato destro del viale, dove si apre una piazzetta, ci si volga verso la Valle del Bisenzio, fra levante e settentrione, e fatti pochi passi verso il declivio, si vedrà subito dinanzi a sè una traccia di sentiero che scende giù per la macchia, si vada avanti per di là e si volti subito a diritta entrando nel bosco, laddove pare che le piante siano discoste per una apertura fattavi: allora volgendo in basso e facendo attenzione si trova un viottolo che si fa sempre


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