Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/135

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Un carattere alpino riveste tutto all’intorno il paesaggio che rassomiglia molto ai monti ed alle valli della Svizzera. Le praterie con qualche casuccia mezzo nascosta fra gli alberi si alternano con dense faggete. Si scorgono benissimo le Alpi Apuane sorgere in quell’avvallamento che è fra l’Acquifreddula e la Badia a Taona.

Da questo valico la via piana e buona segue la crina sul versante della Limentra e dopo ripassa su quello opposto della Trògola per ripassare quindi sul primo e vi si mantiene sino al valico di Cerbiancana, nel mezzo del quale è un’ampia carbonaia, alla base del cono del M. di Bucciana vestito tutto di piccoli cesti di faggio sparsi. La via entra alcune volte in mezzo ai faggi, dove non penetra raggio di sole. In altri tempi queste cime erano più ricche di boschi.

Qui fan capo cinque sentieri; uno è quello ora percorso che dirò di Spedaletto; un altro sale su dalla Limentra; il terzo fiancheggia a ponente le pendici di Bucciana; il quarto a levante; il quinto discende a Cantagallo.

Si sale alla vetta del M. di Bucciana, su diritto, lungo il crinale per le praterie, lasciando ogni viottolo e prima di giungere alla punta principale se ne passano altre due a quella di poco inferiore in altezza. La vetta è piana, non molto estesa, piantata a boschetti sparsi di faggio; si eleva 1270 m. sul mare1. (Da Cerbiancana alla vetta 25 min.).

La veduta è grandiosa. All’ovest si mostra la ca-


  1. Dal valico degli Acquiputoli alla foce dello Spartiacque 20 min. di qui a Cerbiancana 20 min.