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che conduce ad una casa detta le Cave, sur una spianata fra belle piante di castagno. Alle Cave farsi insegnare il sentiero per Cantagallo. (Dalla vetta al villaggio 1,10 min.).

= Cantagallo resta sotto la giogaia dell’Appennino, nascosto in mezzo ai contrafforti che scendono traversalmente alla catena, e lo serrano come in una gola. Le poche notizie che si hanno furono raccolte dal Repetti nel suo dizionario.

Sino dal Sec. XIII ebbero qui giurisdizione e possessi i Conti di Vernio e i Monaci Vallombrosani di Vaiano, sebbene Cantagallo fosse comune: nel Sec. XIV venne sotto il dominio dei propri nobili, alla stirpe dei quali forse, dice il Repetti, appartenne quel Napoleone da Cantagallo che nel 1334 ottenne in Firenze il primo la carica onorevole di capitano del popolo. Erano dei nobili di Cantagallo Orsatto e Pace, dai quali la repubblica fiorentina si fece dare in guardia la loro fortezza di Pavana per impedire il passo alle milizie dei Visconti che volevano invadere il territorio fiorentino1.

Alcune delle case di Cantagallo serbano anche oggi la tinta e le tracce della loro vetustà e dai nomi che hanno forse si potrebbe investigare l’antico loro uso.

La chiesa non ha nulla di notevole tranne che nella sagrestia è un crocifisso in campo d’oro, in tela su tavola. È lavoro di buona scuola.

Il popolo di Cantagallo nel 1840 contava 217 ab. oggi circa 500. Non pochi terreni boschivi sono stati ridotti a cultura; vi si coltiva anche la vite. I monaci di Vaiano v’ebbero ricchi pascoli e non poche


  1. Ammirato Scip., Storie fiorentine.

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