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tempo, nel quale quelle vette eran coperte di boschi e macchie di querciuoli, nocciuoli, e carpini, e chi sa che non vi fossero faggi ed abeti come nel vicino M. Morello1.
La Calvana, se ha calva la crina mostra però i fianchi in gran parte boscosi, specialmente nei terreni così detti dei Signori della Briglia: ma si vede con piacere che il rimboschimento si estende e non andranno molti anni che anche quei tratti dei declivi della Val di Bisenzio, dispogliati affatto, si rivestiranno con grande utilità dei campi sottostanti.
Itinerario. Via a. Per Canneto e Valibona; ore 3,15. Da Porta Mercatale, passato il borghetto di case e la chiesa, che ha un elegante porticato, detta della Pietà, si piglia la via a sinistra, laddove sorge una grossa Croce di legno, chiamata la Croce dei Cappuccini per il vicino Convento, e passando per il Palco si giunge in un’ora alla Villa Rucellai a Canneto.
= Il Palco in antico Balco, fu un possesso dei Donati di Firenze che passò poi a Francesco di Marco Datini, con una chiesetta del 300 dov’ora è un tabernacolo tutto guasto sulla cantonata della via per Filettole. Nel 1425 vi si fermarono i Francescani fino al 1712, nel qual’anno furono cacciati dal Granduca Cosimo III per dar luogo ai Riformati che vi
- ↑ Ai tempi della Repubblica fiorentina il M. Morello era vestito di annosi abeti fino alla cima, diciotto metri più alta del M. Maggiore della Calvana. Cosimo I de’ Medici gli fece in gran parte atterrare per costruire la travatura della tettoia degli Uffizi di Firenze; almeno avesse pensato a ripiantar quelle pendici, che oggi non si vedrebbero spoglie di selve! Ogni anno che passa son ròse e devastate dalle nevi e dall’acque.
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