Vai al contenuto

Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/167

Da Wikisource.

— 143 —


Dal M. Maggiore si piglia per le praterie, sulla crina volgendosi a nord-est; si prosegue sino a che non si trovano a destra mano un paio di contrafforti, dalle cime pianeggianti; laddove si forma un’insenatura fra l’uno e l’altro, e i fianchi si rivestono di arboscelli si scende giù per uno dei viottoli molto stretti, sinchè s’incontra un sentiero che corre in linea orizzontale la montagna; conduce ad una spianata senza vegetazione: è questo l’istmo montuoso che riunisce la Calvana al M. Morello e prende il nome di Colle delle Croci od Osteria delle Croci di Barberino, e nel luogo più depresso passa la Via Nazionale che valicando l’Appennino alla Futa va a Bologna. Dalla Osteria delle Croci alla Stazione di Calenzano si segue la via nazionale sino alla stazione della ferrovia.

Però si noti che la via nazionale dall’Osteria delle Croci a Calenzano è da percorrersi d’inverno piuttosto che in estate; la polvere la rende spesso molesta e noiosa, e consiglio invece a prendere la seguente Via b. Forse sarà un poco più faticosa e più lunga, ma è più dilettevole e l’esperienza me l’ha dimostrata sempre preferibile, specialmente nell’estiva stagione.

Via b. per Casaglia o Secciano.

Dalla torretta del M. Maggiore, rivolti verso M. Morello, si scende giù per l’insenatura che subito si mostra lì sotto e si giunge ad un colle dove fan capo diversi viottoli frequentati dalle pecore, 15 min.; di qui chi vuole andare a Casaglia presso le Croci di Barberino, volge a sinistra e giunge alla Parrocchia in 35 min.

= Nella Chiesa di Casaglia si può vedere nella