Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/195

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ticolarmente dopo la metà di maggio o nell’ottobre. La valle presenta allora due aspetti differenti, ma tali per bellezza da non sapere quale ne sia il più ammirabile. Chi vuole vedere da vicino le pendici più ricche per coltivazioni e la parte più gaia ed ubertosa della Val di Bisenzio, faccia la strada di cui diamo la descrizione.

Itinerario. Fino a Savignano si segue l’Itin. 17 Via d.

Da Savignano la via continua calando un poco verso Sofignano, ed allora la valle comincia ad allargarsi e raggiunge la sua massima latitudine. Questo allargamento resta chiuso a nord dal poggio di Calcinaia che scende giù per un piccolo sperone a Moschignano ed ha di contro, di là dal fiume, la pendice ripida e scoscesa di Rilaio, e a sud lo serra il poggio boscoso del Maglio, che sembra un argine, a guisa di morena frontale, inalzato ad impedire il passo all’acque del Bisenzio. Quanto più si va innanzi verso la Chiesa di Sofignano, tanto più apparisce la bellezza e la fertilità del paese: sul fianco della Calvana la Fattoria di S. Gaudenzo, su quello de’ Faggi d’Iavello la Fattoria del Mulinaccio che fruttano abbondantemente in vino ed olio, principali prodotti di quelle piaggie deliziose. Da Savignano a Sofignano 30 min.

= Sofignano è un popolo sparso in casali; il gruppo più importante è le Fornaci, 15 min. dalla Chiesa, la quale trovasi più in alto (410 metri), È del mille; ma oggi non conserva nulla d’antico, i restauri fattivi tolsero via quanto vi era che potesse accennare alla sua vetustà. Credesi che in qualche parte delle